L’adeguamento liturgico della Chiesa di Santa Maria Maggiore, autorizzato dalla Soprintendenza di Avellino e Salerno, è il risultato di un attento lavoro di integrazione tra i nuovi elementi e il contesto esistente: un dialogo tra antico e moderno, senza far mai venir meno le singole identità. Ma il lavoro è anche frutto di una lunga condivisione di idee e di un dialogo partecipato tra lo scultore Flavio Grasso ed il parroco Don Carmine Santoro. Il risultato è un corpo volutamente innovativo, concepito in stile “moderno”, ma perfettamente integrato con il contesto architettonico già esistente.
L’altare presenta una forma trapezoidale, mentre i bassorilievi ornamentali in bronzo sono incassati sui lati e sul fronte. Lo stile dell’altare richiama le linee delle cornici presenti sull’altare maggiore, così come identico è anche il materiale per basamento e piano, ovvero marmo bianco di Carrara. L’inserimento dei pannelli in bronzo, insieme alla combinazione dei materiali rappresenta il fattore di contemporaneità voluto dall’artista, pur reinterpretando gli elementi già presenti nella chiesa.
L’altare è il simbolo per eccellenza di Cristo, pertanto i bronzi riproducono l’intero mistero della nostra fede: incarnazione, passione, morte e risurrezione e l’ “evento Cristo” ha inizio nel pannello laterale sinistro con l’annunciazione dell’angelo alla Vergine Maria.
Al centro del pannello frontale campeggia la figura di Cristo a mezzobusto con le braccia aperte.
Il bassorilievo laterale destro raffigura il mistero della risurrezione attraverso l’immagine di Tommaso che tende il proprio dito verso la ferita del Risorto.
Se l’“Ambone” è il luogo da cui si proclama la Parola di Dio, esso possiede uguale dignità e importanza dell’altare: l’uno richiama l’altro in quanto il Verbo annunciato dall’ambone “si fa carne” sull’altare. Questo giustifica la scelta di utilizzare il bronzo sia per i pannelli dell’altare che per l’ambone.
L’aspetto bombato e avvolgente evoca il sepolcro. Sulla parte frontale emerge a figura intera il Cristo nell’atto di dismettere il sudario. Tutta la Parola di Dio ha come culmine l’ “evento Cristo”: in lui si svela il mistero totale dell’amore di Dio per l’umanità. La Parola annuncia ciò che in Gesù si realizza.